Un viaggio che rilegge autori e drammaturghi come Calvino, Dostoevskij, D’Arrigo, Euripide, Hugo, Shakespeare, Joyce, Camus, Bufalino, Goldoni, Kafka, Pinter e che ai classici unisce una forte attenzione ai drammaturghi viventi come Visniec, Grumberg, Reza, Marinelli, Lescot e a giovani creatori/autori come Lopardo, Fallongo, abbracciando molteplici espressioni artistiche, dal teatro di parola alla danza, al teatro fisico, con due progetti internazionali provenienti dalla Francia, con influenze iraniane, e dalla Spagna, rispettivamente Ka-f-ka di Mehdi Farajpour e la danza contemporanea del collettivo spagnolo Fil D’Arena di Valencia con Cos à cos. La scena contemporanea italiana con Il Mulino d’Amleto e Marco Lorenzi, la rilettura di Sepe dell’Ulisse di Joyce, I tradimenti di Pinter attraverso gli occhi di Michele Sinisi, Gli Sposi di Lescot attraverso la coppia Frosini/Timpano, poi progetti di giovani compagnie come Ion di Dino Lopardo, Letizia va alla guerra di Agnese Fallongo e la rilettura goldoniana di Andrea Saitta/Compagnia dell’Arpa con un’originale versione de La Locandiera. Cuore del progetto le produzioni: Diceria dell’Untore ispirata a Bufalino, progetto e regia di Lia Chiappara, Sua mamma di Jean-Claude Grumberg per la regia di Beno Mazzone, e due progetti per un pubblico di tutte le età, Gilda e Fido, a cura di Giada Costa e Giuseppe Vignieri, Il mio nome è nessuno da Omero, progetto e regia di Salvo Dolce. Tra le nuove produzioni, poi, Non mi serve niente, primo momento della trilogia dedicata ai temi dell’economia, a cura di Manlio Marinelli e Luca Mazzone, che cureranno rispettivamente drammaturgia e regia.
Prima della stagione le anteprime con due produzioni: Difficult Lovers, da un progetto di Luca Mazzone, drammaturgia e regia di Evgeny Kozlov, omaggio a Italo Calvino, vincitore del bando “Vivere all’Italiana” promosso nel 2020 dal MAECI; poi Ritorno, di Lia Chiappara, omaggio a Stefano D’Arrigo; completano la programmazione delle anteprime: Elena Tradita di Luca Cedrola per la regia di Graziano Piazza e la personale rivisitazione de Il grande inquisitore di Dostoevskij a cura e con Daniele Salvo.
«Dopo due anni di programmazioni legate alle incertezze della pandemia, scandite da cartelloni di tre mesi in tre mesi, quest’anno il Libero lancia la sfida per una ritrovata normalità, progettando e proponendo una stagione da settembre a maggio – dice Luca Mazzone, direttore artistico del Teatro –. Il Libero si rivolge dunque al proprio territorio, alla propria città e al pubblico invitandolo ad intraprendere questo lungo viaggio attraverso i mutamenti del nostro tempo, scandito da creazioni e artisti della scena contemporanea italiana ed europea. Al centro della stagione – prosegue Mazzone – una forte attenzione all’autorialità in senso lato, che riporta al centro del progetto un pensiero critico sulle contraddizioni della contemporaneità attraverso le parole di ieri e di oggi, che si concentra sui mutamenti epocali di questi ultimi anni, riflettendo e interrogando le radici e seguendo i sentieri meticci della creazione contemporanea e delle innovazioni della scena».
Il programma nel dettaglio:
Per l’anteprima di stagione si inizia il 15 settembre, alle 21.15, con Difficult Lovers, un progetto di Luca Mazzone con coreografie e regia di Evgeny Kozlov. In una creazione originale di teatro-danza diversi personaggi s’intrecciano per riflettere sul tema dell’amore.
Dal 20 al 22 ottobre Ritorno, scritto e diretto da Lia Chiappara, un omaggio a Stefano D’Arrigo. Un viaggio che è un ritorno ai suoni, alle visioni, alle atmosfere vissute in prima persona o nei ricordi di persone care, alla Sicilia, come luogo non geografico ma dell’anima. Un canto del e per il Sud, per il suo disagio umano ed esistenziale.
Il 7 e 8 ottobre Elena tradita, testo di Luca Cedrola con la regia di Graziano Piazza. A partire dal tentativo di comprendere Elena, senza giudicarla, affonda le radici nel mito, rileggendolo in modo fedele ma senza farsi suggestionare dai giudizi che, nei secoli, hanno fatto di Elena la traditrice, causa nefasta di guerra e morte o la regina innocente, vittima del volere degli uomini.
Il 15 ottobre Il grande inquisitore, da Dostoevskij, diretto da Daniele Salvo, dove si racconta la contraddizione umana: vivere divisi tra il desiderio di una tutela che sollevi dal tormento del decidere e l’aspirazione alla libertà individuale.
Biglietti da 5(under 35) a 7 euro. Promozione abbonati 55a stagione 2 euro.
La 55esima stagione inizia il 27 ottobre con Ka-f-ka, produzione iraniana – francese di Mehdi Farajpour. Una storia di solitudine: un uomo confuso e perduto nella routine della sua vita tenta di svegliarsi un giorno, ma si rende conto che durante la notte ha subito una metamorfosi in un mostruoso insetto.
Dal 3 al 5 novembre Ruy Blas – Tuttieroi, un adattamento dall’opera di Victor Hugo con la regia di Marco Lorenzi, la storia di un uomo che si ritrova a rivestire un ruolo e un nome non suoi riuscendo ad avvicinarsi a un amore altrimenti impossibile.
L’11 e 12 novembre La storia degli orsi panda di Matei Visniec, regia Cubo Teatro, che racconta della solitudine attraverso una storia d’amore.
Dal 17 al 19 novembre Sua mamma, spettacolo di Jean-Claude Grumberg diretto da Beno Mazzone. In una casa di riposo, la madre riceve le visite del figlio spesso concitate, frettolose, disseminate di problemi, di fraintendimenti che danno luogo a strane battute venate di assurdità.
Il 25 e 26 novembre Macbeth/Banquet da William Shakespeare, diretto da Paola Manfredi. In una cucina si racconterà di come la bramosia di potere possa portare alla rovina.
Dall’1 al 3 dicembre Arte, di Yasmina Reza con la regia di Alba Maria Porto. Attraverso una riflessione sull’arte contemporanea, lo spettacolo pone interrogativi universali sul valore delle relazioni e dell’amicizia.
Il 9 e 10 dicembre Molly Bloom, da Ulisse di James Joyce, diretto da Pierpaolo Sepe, in cui Molly, la protagonista, trascorre la notte insonne ricordando momenti e uomini che ha incontrato nella sua vita.
Dal 15 al 17 dicembre Lo straniero di Albert Camus, con drammaturgia e regia Lelio Lecis, che mette a fuoco il senso dell’assurdo di una vita nella quale anche la morte e un casuale omicidio possono condurre alla coscienza d’essere e di sentire.
Il 13 e 14 gennaio Non mi serve niente di Manlio Marinelli, diretto da Luca Mazzone. Una drammaturgia che affronta l’umanità alienata e silenziosamente dolente della società contemporanea.
Dal 26 al 28 gennaio Tradimenti di Harold Pinter con la regia di Michele Sinisi. La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa a ritroso.
Dal 9 all’11 febbraio Cos a cos (e – 111), produzione spagnola di Fil D’Arena che affronta il tema della migrazione. Una performance multidisciplinare che mette insieme danza, teatro e circo.
Dal 23 al 25 febbraio Gli sposi di David Lescot con la regia di Elvira Frosini e Daniele Timpano, storia di un’ordinaria coppia di potere.
Dal 9 all’11 marzo Diceria dell’untore – Rocca, frontiera del buio da Gesualdo Bufalino, progetto e regia Lia Chiappara. Lo spazio “Rocca” si fa riflesso di una condizione spirituale dei protagonisti che si ritrovano in bilico tra vita e morte, tra essere e non essere.
Dal 30 marzo all’1 aprile Ion, scritto e diretto da Dino Lopardo, una storia in cui il protagonista vive sulla sua pelle il non essere accettato come figlio e tacciato dal padre stesso come diverso.
Dal 13 al 15 aprile Letizia va alla guerra, drammaturgia di Agnese Fallongo diretta da Adriano Evangelisti. Tre grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso nome, un unico destino.
Dal 4 al 6 maggio La locandiera – esprit de pomme de terre, ispirato a La Locandiera di Carlo Goldoni, diretto da Andrea Saitta. Le vicende di Mirandolina con mimo, danza e linguaggio del clown teatrale, che sviluppano una scrittura dal ritmo molto serrato e con un sottofondo di comicità.
Abbonamenti da euro 30. Biglietti da 12 a 18 euro.
Torna anche Un’isola di Teatro, il cartellone per bambini e famiglie, la domenica alle 17.
Si comincia il 13 novembre con Mi chiamano Garrincha; il 27 novembre Soli; a dicembre il 4 Il principe delle tenebre, l’11 Quel genio di Leonardo e il 18 Rusco Revolution; l’8 gennaio Gilda e Tido; il 5 febbraio Amici diversi; per chiudere il 26 marzo Un naso e un patatrac.