25 aprile senza “schiticchio”: vademecum di sopravvivenza per…grigliatori seriali

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Domani,  25 aprile,  è la giornata in cui ricorre l’ anniversario della “Liberazione d’Italia”, fondamentale per la storia italiana, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate e dalle forze partigiane durante la Seconda Guerra Mondiale.

Come ogni anno, per  tradizione, in tutta Italia- in Sicilia in particolare- in questo giorno  segnato in rosso sul calendario, con la complicità di un cielo terso e del calore del sole,  saremmo stati tutti all’aria aperta  a goderci la classica “scampagnata” con gli ingredienti necessari  per rendere il più piacevole possibile la nostra gita “fuori porta”, a cominciare dalla  brace accesa, pronta ad accogliere carni e verdure a cui dare quell’inconfondibile sapore di “carbonella”, per continuare con torte salate, bibite, e stuzzichini vari con cui intrattenersi piacevolmente, tra una chiacchiera e l’altra, in attesa che la griglia “faccia il proprio dovere”.

Ma anche quest’anno, per il secondo anno consecutivo, si prospettano tempi duri per  i “grigliatori” seriali. Per tutti coloro i quali  (e non sono certo pochi!) non esiste 25 aprile senza la classica scampagnata fuori porta in occasione della quale si è soliti “grigliare tutto il grigliabile”, è certamente, un duro colpo dover rinunciare a trasformarsi per un giorno negli “Highlander del barbecue”, quelli  che, cioè, fino all’ultimo tizzone ardente non abbandonano il campo e non sono soddisfatti se non  tornano a casa con gli abiti intrisi di fumo della carbonella.

In Sicilia, poi, più che altrove, il cosiddetto “schiticchio” ovvero il pranzo all’aperto con la consueta “arrustuta”,  è un vero e proprio rito,  di cui i siciliani sono grandi esperti e vanno particolarmente fieri,  che, da aprile in poi , con inizio il giorno di Pasquetta,   diviene la modalità più usuale per trascorrere il tempo in compagnia fino al periodo estivo. E’ ben nota, infatti, l’abilità degli italiani, e soprattutto dei meridionali, una volta sguainato il proprio “spiedo” di arrostire qualunque cosa sia “arrostibile” in ogni luogo che si presti all’uopo.

Le braci incandescenti dei barbecue in questo giorno, dapprima tirate a lucido come cavalli in vista di una gara, e poi brunite poiché lambite dalle fiamme, fanno bella mostra di sé. E’ consuetudine, infatti, che in questo giorno venga grigliata ogni sorta di carne, dalla salsiccia, agli spiedini, passando per gli immancabili “mangiaebevi” e “stigghiola”, preparati con le interiora, per gli stomaci più forti.

In realtà, nonostante, la carne sia l’ingrediente “più gettonato”, e solo  apparentemente insostituibile, da arrostire sulle braci, non c’è limite al cibo al quale, se adeguatamente forniti di un’apposita  griglia sotto la quale arda una scoppiettante carbonella, si possa conferire quell’inconfondibile gusto affumicato. Verdure, uova, persino frutta,  sono tutti cibi indicati per essere arrostiti sulla brace senza i quali il giorno ogni scampagnata non sarebbe la stessa.

 Tra i cibi simbolici di ogni “schiticchio” degno di questo nome ci sono, infatti, le patate cotte sotto la cenere con la buccia e gli immancabili carciofi che si cominciano a grigliare dopo pranzo per essere pronti da gustare al tramonto, come aperitivo insolito che chiude la soddisfacente giornata vissuta all’aria aperta in piacevole compagnia.

Sebbene quest’anno non sia possibile a causa dell’emergenza sanitaria globale organizzare la consueta e immancabile scampagnata chi non ha la fortuna di avere un  giardino, un terrazzo ma anche un semplice balcone , può, ugualmente, provare il brivido dell’arrustuta acquistando online alcune apposite griglie e osservando alcuni utili suggerimenti.

Prima di accendere la carbonella, tuttavia, e iniziare a grigliare in balcone occorre sapere che l’argomento è trattato in vari punti a livello normativo. Quel che ne risulta è che  è possibile grigliare in balcone, a patto di non infastidire i vicini. Per questo motivo esistono appositi  grill portatili  che non fanno  fumo molesto. Sarà opportuno, inoltre, evitare di arrostire ingredienti la cui combustione crei fumo in eccesso, meglio preparazioni “asciutte” come involtini (classici  o di  verdure) che sotto forma di “fette” che, normalmente, rilasciano liquidi e aumentano la nube di fumo. Se poi, ci troviamo in un balcone di un condominio in cui altri
( se non tutti) hanno avuto la nostra stessa idea è bene fare dei “turni” in modo da non arrostire tutti contemporaneamente.
Cerchiamo, inoltre, di mettere sulla griglia pochi “pezzi” per volta in modo che cuociano prima ed in maniera più omogenea.
Via libera, infine, alle immancabili patate da mettere sotto la cenere e ai carciofi di cui aspettare pazientemente la cottura, dopo averli irrorati per bene, come da tradizione,  con il “salmoriglio”, gustoso intingolo a base di olio, limone, sale e origano, senza dimenticare di riservare il posto d’onore al pane caldo con un bel giro d’olio extravergine d’oliva e origano.
Se riusciremo a fare tutte queste cose – o anche solo alcune di queste- la nostra giornata passerà piacevolmente in attesa di poter tornare al più presto a “schiticchiare” all’aria aperta.